Domani 3 settembre, partirà dall’Italia diretta a Tunisi, una delegazione della Confederazione Esaarco e delle SSML (Scuole Superiori Mediazioni Linguistiche) di cui Efei Organismo è comproprietario; a guidare la delegazione il dottor Michele Monaco, coordinatore nazionale dei Poli di Ricerca e Studi ERSAF; e Daniele Gregorio Scalise, presidente Esaarco e dirigente nazionale Efei.

Obiettivo della visita a Tunisi è la costituzione di un consorzio stabile di impresa di diritto tunisino; la nuova realtà consortile che si chiamerà “Tunisia chiama Italia risponde” vedrà la partecipazione di sei università tunisine e del Nord Africa. L’8 settembre, al rientro della delegazione italiana da Tunisi, partirà l’iter burocratico per costituire il consorzio stabile di diritto italiano con gli stessi soggetti e enti coinvolti nel consorzio tunisino. In virtù della creazione di questa nuova realtà produttiva saranno assunti venti dipendenti: 10 italiani e 10 tunisini.

Dopo la nascita del consorzio, per la fine del mese prossimo, sarà organizzato un convegno a cui hanno già garantito la loro adesione trecento imprese, medie e grandi, attive sia in Italia che in Tunisia. Gli iter formativi sono pensati ad hoc per formare centinaia di giovani tunisini che, a conclusione dei corsi di formazione, potranno essere assunti a tempo indeterminato riuscendo così a integrarsi a pieno titolo nel mondo lavorativo del loro contesto di riferimento.
La progettualità in questione è quella relativa alla “Promozione di canali legali di ingresso in Italia – Misure pre-partenza e inserimento lavorativo di cittadini di Paesi terzi”, promosso dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e realizzato da Sviluppo Lavoro Italia a valere sul Fondo Asilo, Migrazione e Integrazione (FAMI) 2021-2027. L’intervento rientra in un ampio e articolato progetto di cooperazione tra l’Italia e altri Paesi extra-Ue ( tra cui anche la Tunisia); una progettualità che vuole favorire l’ingresso legale e qualificato di cittadini non comunitari nel mercato del lavoro italiano, scoraggiando così il triste fenomeno dell’immigrazione clandestina.
Ufficio Stampa Efei