“Il rischio clinico nelle attività ambulatoriali sanitarie e le norme di sicurezza”. Questo il tema della due giorni formativa tenuta dal dottor Filippo Fordellone nell’aula magna del centro studi “Michele Amatruda” di via Po a Lamezia. I due giorni di formazione destinati ad operatori sanitari provenienti da tutta la Calabria sono rientrati nel calendario degli eventi residenziali Ecm di cui è coordinatore responsabile il dottor Andrea Notaro.

Il corso tenuto dal dottor Fordellone, docente universitario nonché esperto formatore, ha avuto la finalità di “sensibilizzare i corsisti presenti sul reale rischio nell’esercizio della professione, creando un focus sulle principali normative vigenti in termini di sicurezza”.

A conclusione dei due incontri formativi, il discente ha così potuto avere “un quadro preciso e sintetico delle norme vigenti relativamente a questa particolare tematica; ciò, in modo da pianificare il proprio operato professionale garantendo a se stesso e al suo team di lavoro la sicurezza fisica e normativa in base alle più efficaci tecniche di risk management sanitario”.
Il professor Fordellone è da tempo impegnato nello studio e nell’applicazione di strategie mirate per superare le fragilità in campo sanitario. Da oltre dieci anni si è fatto portavoce del concetto di ‘sanità mista’, ovvero di un modello di sistema sanitario in cui pubblico e privato potrebbero interagire per ottimizzare i servizi ambulatoriali, a partire dall’abbattimento delle liste d’attesa.
Non solo migliore organizzazione del servizio per l’utenza ma anche specifica capacità di costruire relazioni autorevoli tra medico e paziente per superare la fragilità sociale, un gap costituito da tanti fattori come decadenza psicologica, solitudine, povertà materiale e spirituale. A tale scopo va incentivata la cultura della prevenzione al fine di avere meno utenti fragili per il futuro. Il modello proposto è quello di una sanità sociale sostenibile che si fondi sui valori dell’equità e della solidarietà e che ponga anche un freno a quell’emigrazione sanitaria che, in questi ultimi anni, ha visto tantissimi italiani andarsi a curare all’estero con la convinzione di avere un buon servizio a prezzi stracciati. Una mera illusione che nasconde tante insidie, che può comportare numerosi e pesanti rischi per la propria salute.

“Ad un certo punto – ha commentato Fordellone – siamo andati all’estero a curarci pensando di trovare medici infallibili e strutture perfette, in realtà con ciò abbiamo consentito un rischio. Infatti, quando si torna in Italia dopo un intervento importante si può correre il rischio della guarigione che non arriva: dunque, oltre il danno la beffa!”. L’esperto ha poi sottolineato l’importanza della formazione che deve essere intesa non come mere lezioni frontali tra docente e corsisti ma come un proficuo confronto tra formatore e discenti: una interlocuzione intensa e continua per condividere esperienze ed obiettivi comuni. Un’occasione per insegnare e, al contempo apprendere, sfoderando la giusta autorevolezza e la capacità di accogliere il sapere dell’altro.

L’11 e 12 aprile prossimi il professor Filippo Fordellone presiederà un altro evento Ecm nell’aula magna del centro studi “Michele Amatruda” in merito alle “Strategie comunicative e marketing per la sanità ambulatoriale”.
Nel gennaio scorso il professor Fordellone è stato insignito del Premio Internazionale Città di Castrovillari, quest’anno celebrato a Morano Calabro, per la capacità della gestione nelle emergenze frutto dei ruoli rivestiti negli ultimi anni. Il riconoscimento gli è stato assegnato come direttore generale di una cooperativa sociale in Basilicata guidata in pieno Covid e nel conflitto russo-ucraino nella Casa Regina Decor Carmeli di Rocca Priora, della quale risulta ancora essere direttore generale. Attualmente è docente al Master di I livello in “Tutela della salute” per conto del Ministero della Salute al corso Carabinieri NAS presso l’Università Tor Vergata di Roma; il dottor Fordellone è anche dirigente medico di odontoiatria nella struttura Ini-Villa Dante a Guidonia (Roma).
Ufficio Stampa Efei Lab