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Giugno 30, 2025

Nuovo modello di migrazione: EFEI e OP EUR attuano il piano del Governo Meloni per formare in Tunisia e portare in Italia lavoratori preparati e integrati

Si parla spesso di immigrazione, e troppo spesso in modo ideologico o superficiale. Ma oggi l’Italia, grazie al Governo guidato da Giorgia Meloni, sta finalmente dimostrando che esiste un’alternativa seria e responsabile al caos degli sbarchi incontrollati e al business della disperazione.

Due bandi di gara, assegnati agli Organismi Paritetici EFEI e OP EUR, dimostrano in concreto questa nuova strategia: non più lasciare che migliaia di persone si imbarchino a rischio della vita su bagnarole sgangherate per finire vittime di trafficanti senza scrupoli e di organizzazioni criminali; non più ammassarli in centri di accoglienza con costi enormi per lo Stato, senza prospettiva né dignità.

Questa volta l’Italia investe nella Tunisia, per la Tunisia e per chi desidera venire a lavorare onestamente in Italia.

Due bandi, mille vite cambiate: formazione in Tunisia per un futuro sicuro in Italia

I bandi presentati da EFEI e OP EUR, in fase di valutazione in sede ministeriale, riguardano la formazione di 500 persone ciascuno. Mille uomini e donne che saranno formati direttamente sul territorio tunisino grazie a un lavoro coordinato con la CTICI – Camera di Commercio Tuniso Italiana, con il suo presidente Dott. Mourad Fradi in arrivo in Italia il 19 luglio per definire i dettagli operativi della selezione e della formazione.

Il progetto non si limita alla semplice formazione linguistica – fondamentale per vivere e lavorare in Italia – ma include la comprensione della nostra cultura, del nostro senso civico e delle regole di convivenza. Un’educazione completa all’integrazione.

A questo si aggiunge una formazione professionale certificata, in vari settori, mirata ai reali fabbisogni delle imprese italiane. Queste persone non arriveranno “a caso” o “alla ventura”, ma con in tasca competenze certificate e un contratto pronto in un’azienda italiana che le aspetta e le accoglie con regole chiare, diritti e doveri.

Arriveranno in Italia in aereo – non su barconi fatiscenti – e troveranno un lavoro regolare, uno stipendio vero, la possibilità di vivere in una casa dignitosa e di costruire una vita onesta e sicura, potendo persino realizzare un ricongiungimento familiare secondo le regole di legge.

Dal caos al metodo: la visione del Governo Meloni

Non serve girarci attorno: il contrasto con le politiche dei governi precedenti è netto.

Per anni abbiamo visto approdare sulle nostre coste migliaia di disperati, costretti a pagare somme ingenti – spesso frutto di debiti contratti con organizzazioni criminali – per viaggi di fortuna su gommoni o barconi che si capovolgevano in mare, causando tragedie strazianti con donne e bambini annegati nel Mediterraneo.

Chi sopravviveva veniva poi collocato in centri di accoglienza sovraffollati e, a spese dello Stato italiano, “smistato” in piccoli paesi da ripopolare, senza alcun vero progetto di integrazione. Molti finivano a lavorare in nero, senza contratto né tutele, sfruttati nel caporalato agricolo, senza formazione sui rischi sul lavoro – e in troppi casi morendo in incidenti evitabili.

Era un sistema che favoriva i trafficanti di esseri umani, il lavoro nero, il caporalato, l’illegalità diffusa. Un sistema ipocrita e disumano, tenuto in piedi da una certa politica di sinistra che preferiva lavarsi la coscienza a colpi di slogan e soldi pubblici, senza affrontare davvero il problema.

Il Governo Meloni ha deciso di spezzare questo circolo vizioso con un approccio radicalmente diverso: investire direttamente nei Paesi di origine, aiutando le persone a formarsi sul posto, spiegando loro come vivere e lavorare in Italia rispettandone l…le regole, e garantendo un contratto regolare già prima della partenza.

EFEI e OP EUR: partner strategici di un progetto serio

Non si tratta di belle parole, ma di progetti concreti e già avviati. EFEI e OP EUR, Organismi Paritetici riconosciuti e legati alle Parti Sociali CEPA-A ed ESAARCO, hanno messo in campo la loro esperienza e la loro capacità organizzativa per realizzare questo nuovo modello di immigrazione legale, ordinata, programmata.

Mourad Fradi

Con la collaborazione della CTICI, presieduta dal Dott. Mourad Fradi – da anni vicino alle Confederazioni italiane promotrici – si definiscono in queste settimane le modalità di selezione e formazione in Tunisia, con una visione strategica condivisa tra i due Paesi.

Il 19 luglio, la presenza in Italia del presidente Fradi e del suo entourage sarà il segnale concreto della serietà di questa collaborazione bilaterale.

Un modello replicabile per un’Italia più sicura e più giusta

Il Governo Meloni dimostra così che l’immigrazione non si combatte con le prediche moralistiche o con le navi ONG, ma con investimenti mirati, accordi seri e formazione vera.

Un modello che si può e si deve replicare con altri Paesi di origine, perché è l’unico modo di garantire all’Italia:

* Sicurezza, con ingressi legali e controllati.

* Lavoro regolare, che risponde ai bisogni delle imprese.

* Integrazione vera, basata su lingua, cultura e regole condivise.

* Rispetto per la vita e la dignità delle persone.

Questa è la strada giusta: niente più morti in mare, niente più sfruttamento nel caporalato, niente più clandestinità senza prospettiva.

Ed è proprio con strutture serie come EFEI e OP EUR, che il Governo può avvalersi di partner affidabili e motivati su cui contare per realizzare questa visione.

Un’Italia più giusta, più sicura e più umana si costruisce così, con fatti concreti e con il coraggio di cambiare rotta.