Intelligenza artificiale e big data in sanità: impatti sulla qualità dell’assistenza e sulla sicurezza dei pazienti. Questo il tema della conferenza che il dottor David Conti, dirigente nazionale Efei nonché esperto formatore, ha tenuto a Lamezia nell’aula magna del centro studi “Michele Amatruda” di via Po.
Davanti ad una qualificata platea di operatori sanitari pervenuti da tutta la Calabria, Conti ha ampiamente illustrato i vantaggi, le positività dell’intelligenza artificiale in campo sanitario, un ambito in cui AI sta determinando una ‘rivoluzione’ epocale. Il formatore ha tenuto a precisare che AI non si sostituisce al professionista “perché l’intelligenza artificiale fa ciò che l’uomo decide di fare attraverso dei processori. In sanità – ha ribadito Conti – il pericolo che AI sostituisca il medico non esiste perché la verifica finale va fatta sempre dall’operatore sanitario. L’intelligenza artificiale è un prezioso supporto ma va utilizzata con oculatezza ed equilibrio”.
Nel corso della sua articolata relazione Conti ha spiegato come con AI si possono leggere accuratamente le immagini mediche di radiografie, Tac e altro ancora per individuare l’insorgenza di eventuali patologie in fase iniziale. E, ancora, con l’intelligenza artificiale si può analizzare il genoma dei pazienti per sviluppare terapie su misura; un’operazione resa possibile grazie anche dalla disponibilità dei big data, ovvero una grande quantità di dati generati da cartelle cliniche e registri elettronici che forniscono informazioni preziose per migliorare la salute e le cure dei pazienti.
In pratica l’analisi dei big data può aiutare a identificare schemi e correlazioni, migliorando così l’elaborazione delle diagnosi. Conti ha evidenziato anche il fatto che AI è un importante supporto per la telemedicina, in quanto consente ai medici di seguire casi tra i più diversi anche a distanza fornendo suggerimenti terapeutici adeguati e assicurando continuo un monitoraggio sui casi specifici. Altro fattore di cui tenere conto è l’impatto sulla riduzione dell’errore medico e sul miglioramento dell’efficienza del sistema sanitario nel suo complesso.
Inoltre AI viene impiegata per accelerare la scoperta e lo sviluppo di nuovi farmaci, nell’applicazione della chimica computazionale e nella bioinformatica, nella cura di malattie rare e croniche e delle patologie afferenti la salute mentale. Conti ha dunque sottolineato i tanti benefici che l’utilizzo di AI genera in campo sanitario: dalla maggiore precisione nelle diagnosi alle terapie personalizzate, dalla riduzione dei costi al miglioramento dell’accesso alle cure, senza dimenticare la grande spinta propulsiva che AI ha dato all’importantissimo settore della ricerca.
Per poter impiegare al meglio l’intelligenza artificiale, l’esperto ha tenuto a evidenziare la necessità della formazione continua per gli operatori sanitari unitamente all’osservanza delle regole, del codice etico per il trattamento dei dati dei pazienti vincolati dalla privacy.
La conferenza è rientrata nel programma dei corsi formativi Efei Ecm di cui è responsabile il dott. Andrea Notaro.
Ufficio Stampa Efei